Non riesco ad immaginare nulla di più naturale per un uomo se non camminare. Dalla conquista della posizione eretta (circa 6 milioni di anni fa) fino ad oggi, camminare come lo intendiamo noi è stato il modo più naturale per compiere spostamenti, prima per i nostri antenati e poi per noi. Oggi camminare in natura però non è più necessario per la sopravvivenza: è una passione, un momento di evasione e per alcuni un bisogno interiore. Per godere pienamente di questa esperienza però, è necessario avere la giusta attrezzatura. Dato che i nostri più fidati compagni di viaggio sono proprio i piedi, le scarpe da trekking sono sicuramente l’accessorio più importante per praticare l’escursionismo; per farlo comodamente ed in sicurezza è importante sceglierle con cura. Esistono diverse tipologie di calzature adatte all’escursionismo ed in questa guida andremo a scoprirne le principali.
Prima di tutto dovete avere chiari i vostri obiettivi: siete dei neofiti e volete delle scarpe versatili? Oppure sapete già che vi piace fare delle passeggiate semplici su terreni poco impegnativi? Siete dei montanari incalliti ed amate dislivello e passaggi tecnici? Non preoccupatevi, nelle righe che seguiranno cercherò di accontentare un po’ tutti e capirete su che tipologia di calzatura orientarvi.
Non esistono le scarpe da trekking universali o adatte ai gusti ed alle esigenze di ognuno, ma forse posso aiutarvi a scegliere quelle più giuste per voi! Il mondo delle calzature pensate per camminare in natura è davvero vastissimo, ma per semplicità ho diviso le scarpe da trekking in 3 grandi categorie (e i puristi storceranno il naso): le pedule (i classici scarponcini da escursionismo), per seconde le scarpe più votate alla montagna e ad affrontare sentieri tecnici ed impegnativi e per finire le scarpe basse. Naturalmente in questo articolo non si parlerà di scarpe da trail running o da alpinismo, ma solamente di scarpe da trekking. Prima di entrare nel dettaglio chiarisco qualche nota tecnica: le due caratteristiche strutturali più importanti di una calzatura da escursionismo sono l’altezza della tomaia (ovvero la parte alta della scarpa, quella che avvolge il piede) e la rigidità della suola. Le scarpe più alte proteggono di più, soprattutto i malleoli e le caviglie, da eventuali colpi e graffi ed aiutano a non prendere storte; se sono impermeabili hanno una capacità di guado maggiore (cioè vi permettono di entrare col piede in acqua ad esempio per attraversare torrenti, aree fangose e così via), ma sono più pesanti e d’estate, se non sono abbastanza traspiranti, fanno soffrire di più il caldo. Per quanto riguarda la rigidità invece, una suola più rigida rende la scarpa meno cedevole e con una superficie minore della suola stessa (con la punta del piede) si riesce a progredire anche su piccoli appigli e rocce senza che la scarpa fletta più di tanto, ma su terreni scorrevoli le scarpe più rigide sono meno piacevoli (danno la sensazione di avere dei mattoni ai piedi!). Altre qualità che una scarpa da trekking dovrebbe avere sono l’impermeabilità, la leggerezza e la traspirabilità; quest’ultima permette al sudore di migrare all’esterno della calzatura. Naturalmente queste caratteristiche, abbinate ad una buona qualità nella fattura e quindi alla durevolezza delle calzature che sceglierete, hanno un costo; in base al vostro budget potrete scegliere tra varie soluzioni che il mercato vi offre, dalle più economiche alle più tecniche e “premium”.
Partiamo dalle pedule! Dovrebbe esserci un paio di pedule nella scarpiera di ogni appassionato di natura e di escursionismo: sono le scarpe da trekking per eccellenza! Le pedule “medie” hanno la tomaia alta fin sopra i malleoli, una buona robustezza, una suola ben scolpita e di media rigidità, tali da rivelarsi le scarpe per l’escursionismo più versatili; sono adatte a chi cammina su sentieri semplici e scorrevoli, a chi si cimenta in itinerari escursionistici mediamente impegnativi, ma anche a chi frequenta sentieri un po’ più difficili se si tratta di scarpe protettive e di buona qualità. Se si sceglie un modello più leggero (massimo 500g la singola scarpa), le pedule sono le scarpe giuste per percorrere un cammino o un trekking di più giorni e se impermeabili (le scarpe da trekking dovrebbero esserlo), vi permetteranno di camminare sotto la pioggia o nel fango senza bagnarvi i piedi, di fare una passeggiata con le racchette da neve (le ciaspole) o di guadare un torrente senza troppe preoccupazioni (se l’acqua non è troppo alta, altrimenti è meglio toglierle le scarpe). Esistono scarponcini in pelle, in tessuti molto resistenti o con tomaie miste pelle e tessuto; si spazia dai modelli più classici ai più innovativi e cool (per chi non rinuncia allo stile nemmeno in escursione), ma più importante dell’estetica è la sostanza! Vi consiglio di scegliere delle scarpe che riassumano un po’ tutte le caratteristiche sopra citate e che magari abbiano anche delle protezioni per tutelare il vostro piede da urti con pietre o asperità del terreno (meglio che questa protezione avvolga l’intera scarpa nella parte bassa della tomaia e sia più pronunciata sopra le dita del piede). Per chi si sta avvicinando ora per la prima volta al mondo dell’escursionismo queste sono le scarpe giuste; non temete, ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le tasche.
Chi già ha un paio di pedule nella scarpiera, un po’ di esperienza sotto i piedi ed ama camminare su sentieri tecnici a quote più alte, ma desidera qualcosa di più performante, probabilmente ha bisogno di un paio di scarponcini da trekking destinati proprio all’uso in montagna. Scarpe come queste sfruttano la maggiore altezza, la rigidità della suola e la presenza di numerose protezioni combinate a soluzioni tecnologicamente avanzate per la traspirazione e la stabilità del piede; inoltre normalmente sono più calde, quindi adatte anche a camminare in inverno su sentieri innevati senza patire il freddo. Si tratta quindi delle calzature più adatte a percorrere sentieri per escursionisti esperti, itinerari tecnici e molto rocciosi o vie ferrate. Se amate frequentare la montagna in inverno, vi consiglio di acquistare degli scarponi semi ramponabili, così da poter montare i ramponi semi automatici nel caso in cui vi trovaste a percorrere un sentiero coperto di ghiaccio, neve gelata o un tratto di ghiacciaio durante un’escursione estiva in alta quota. Se voleste approcciarvi all’alpinismo invernale, queste calzature non sostituiscono gli scarponi appositi, ma se sono abbastanza calde, rigide e come appena detto semi ramponabili, possono permettervi qualche semplice ascensione alpinistica con pendenze contenute.
Quella delle scarpe basse è l’ultima tipologia che vi illustro in questa breve guida; sono mediamente morbide, leggerissime, traspiranti e con suole scorrevoli, ma con i malleoli scoperti ed una minore protezione per il piede rispetto agli scarponcini. Attenzione, tra queste ci sono anche le scarpe da avvicinamento, nate con lo scopo di permettere agli scalatori di raggiungere attraverso brevi sentieri le pareti rocciose da arrampicare (e quindi hanno suole un po’ più rigide e più adatte a superare anche qualche passaggio tecnico), ma non sono la stessa cosa. Consiglio le scarpe basse a chi ama camminare su terreni scorrevoli e su sentieri facili, a chi intraprende cammini non molto tecnici (ad esempio Santiago, ma ricordate che le scarpe alte proteggono di più dalle storte) e come secondo paio di scarpe a chiunque abbia già degli scarponcini da trekking. Le scarpe basse per la loro leggerezza e la loro comodità sono tanto utili per semplici passeggiate in natura quanto nella vita di tutti i giorni per andare al lavoro o all’università in un giorno di pioggia, per stare comodi in campeggio o in viaggio. Sconsiglio l’uso di calzature basse su terreni accidentati e in montagna, nonostante sia molto di tendenza: la storta è sempre dietro l’angolo ed i malleoli scoperti e la loro tomaia leggera le rendono tanto comode quanto inadatte all’uso su terreni sconnessi.
I miei ultimi consigli sono: se potete non risparmiate troppo, così da avere delle scarpe durature e che renderanno piacevoli le vostre passeggiate; esistono molte soluzioni tecnologiche che possono rendere l’esperienza in natura più sicura e piacevole, ad esempio alcune membrane come il Gore-Tex®, tessuto dalle altissime qualità di impermeabilità e traspirazione, o la suola Vibram®, dalle incredibili capacità di grip e resistenza (ma non sono le uniche soluzioni high tech ed esistono alternative più economiche!). Non comprate le scarpe su internet, ma recatevi in negozio dove potrete essere aiutati da esperti nella scelta e soprattutto potrete provarle! Pensate che se la calzatura vi dà fastidio in un punto, durante una passeggiata di una dozzina di km, considerando circa 20.000 passi, andrete a toccare quel punto col vostro piede circa 10.000 volte! Quindi le scarpe sceglietele con i piedi, non con gli occhi!
Spero che questa semplice guida vi sia stata utile; se avete qualche dubbio o qualche domanda scriveteci pure per e-mail o sui nostri canali social! Se avete qualche dubbio anche sulla scelta dello zaino cliccate qui!
Foto: Giulio Ferrante